Come educare i ragazzi ai grandi Ideali

I ragazzi hanno bisogno di scoprire la società che c’è intorno a loro e hanno bisogno di scoprirla come una grande avventura. Devono, quindi imparare con senso critico a porsi le domande importanti della vita.

Per il piacere di vivere l’avventura: di misurarsi con i grandi ideali, con passioni nuove che siano quelle che loro possono sentire. Può essere la passione sportiva, la passione per il volontariato, la passione per il teatro, la passione per la musica. I ragazzi hanno bisogno anche di uscire dal contesto famiglia-scuola. È come se ci fosse bisogno di un terzo polmone con cui loro debbano poter pensare al loro progetto di vita.  

In questo senso il tutor deve essere capace di traghettarli in questa grande apertura: che si radica negli affetti familiari, cresce con le competenze che la scuola gli trasmette. Ma che poi li proietta verso fuori.

Ecco perché è così importante che loro si impadroniscano di quella che noi possiamo chiamare l’educazione alla legalità. Cioè che sappiano che cosa è giusto e che cosa non lo è: per averlo appreso in famiglia, per averlo rielaborato nella scuola. Ma soprattutto per metterlo in pratica alla grande nel contesto sociale in cui si muovono.

Che siano capaci di assumere ruoli significativi, di coordinamento. Che siano capaci di un ruolo anche di rappresentanza. Che siano capaci di porsi le domande importanti: di saper porre alla società che viene loro incontro, le domande che riguardano il senso della povertà, si misurano con il problema dell’immigrazione, si misurano con problemi a 360°.

Il Tutor aiuta a guardare queste cose senza giudicarle “buono o cattivo”, come se fosse una logica digitale. Ma li spinge a interrogarsi su tutte le sfumature che questo può avere e che, in qualche modo, chiamano i ragazzi in causa, impedendogli di isolarsi nel loro piccolo mondo.