Tutti possono essere santi

Era il 2 ottobre 1928, la festa degli Angeli Custodi, quando San Josemaría “vide” l’Opus Dei.

Dopo la Messa, san Josemaría rientrò nella sua stanza e iniziò a riorganizzare i suoi appunti: riflessioni, decisioni, propositi e ispirazioni che aveva raccolto durante la preghiera e che aveva meditato a lungo. Fu in quel momento che, improvvisamente, gli si rivelò la tanto attesa volontà di Dio. In seguito, ogni volta che faceva riferimento a quell’evento soprannaturale, parlava di una “visione”, descrivendola come una comprensione intellettuale dell’Opus Dei, esattamente come Dio lo desiderava.

Nella luce divina, vide persone di ogni nazione, età e cultura, immerse nella vita di tutti i giorni: nel lavoro, nella famiglia, nelle amicizie e nei momenti di svago, tutte alla ricerca di Dio e di Gesù. Queste persone cercavano di amare Cristo e di vivere pienamente la sua vita divina, fino a trasformarsi e diventare santi. Santi nel mondo, tra le persone comuni. Persone semplici, uguali agli altri ma, al tempo stesso, “Cristo che passa” e illumina gli altri.

Un uomo che indirizza ogni sua attività verso Dio, che santifica il lavoro, si santifica nel lavoro e santifica gli altri attraverso il lavoro. Un uomo che diffonde la presenza cristiana intorno a sé, accompagnando con amicizia e calore chi gli è vicino e conducendolo verso Gesù. Una persona capace di trasmettere la fede cristiana agli altri con la sua vita.


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