Educare adolescenti e preadolescenti

Un cammino di relazione, fiducia e libertà

Riflessioni con spunti da Franco Nembrini e Don Maurizio Botta
Educare un figlio oggi può sembrare un’impresa piena di ostacoli, soprattutto quando entra nell’età difficile dell’adolescenza o della preadolescenza. Eppure, ci sono parole che aiutano a fare luce, e alcune tra le più efficaci vengono da chi lavora con i giovani ogni giorno, come Franco Nembrini e Don Maurizio Botta.
Parole che ci fanno capire che l’educazione è un cammino di testimonianza, fiducia e speranza. Non serve la perfezione: serve una presenza autentica, capace di accogliere, perdonare, proporre orizzonti. Gli adolescenti non vogliono genitori-maghi, ma compagni coraggiosi nel rischio di vivere, imparare e crescere insieme.
Proviamo a raccoglierne alcune, per sostenere il cammino educativo dei genitori.

I figli non ascoltano le prediche, ma guardano la vita

Franco Nembrini lo dice chiaramente: i ragazzi non hanno bisogno di parole moralistiche o di continue raccomandazioni, ma di adulti che vivano con passione. I figli ci guardano, e imparano più dal nostro modo di affrontare la vita che da quello che diciamo.

«L’educazione è testimonianza di sé, non predica» (F. Nembrini)
Essere genitori non significa essere perfetti, ma autentici. Meglio un padre imperfetto ma vero, che ammette i propri errori, piuttosto che un modello rigido e distante.
 

L’educazione comincia dal perdono

Quante volte ci troviamo a correggere, rimproverare, controllare… Ma Nembrini ci invita a un cambio di prospettiva: il cuore dell’educazione non è la regola, ma la misericordia.
«Ogni atto educativo comincia con un perdono» (F. Nembrini)
Solo chi si sente accolto, anche nei propri errori, può crescere davvero. Questo vale anche per noi: come possiamo perdonare i nostri figli se non impariamo prima a perdonare noi stessi?
 
 

I ragazzi cercano adulti presenti, non perfetti

Don Maurizio Botta sottolinea che gli adolescenti non sono “lontani”, ma profondamente affamati di relazione vera. Quello che più desiderano è la presenza: qualcuno che ci sia, senza giudicare subito, ma disposto ad ascoltare.
«I ragazzi non sono inafferrabili: cercano adulti che ci siano davvero» (M. Botta)
Non servono grandi discorsi. Spesso basta un momento, una cena senza telefono, uno sguardo che dica: “Io ci sono”.

 Non imporre, ma proporre un orizzonte

L’educazione non può essere un’imposizione. Nembrini e Botta insistono su questo: il compito dell’adulto non è “comandare”, ma mostrare un orizzonte, una bellezza da seguire.
«I giovani non vanno trascinati, ma attratti» (F. Nembrini)
Un figlio può non condividere subito quello che proponiamo. Ma se ci vede vivi, appassionati, coerenti (non perfetti), prima o poi si farà delle domande. E sarà allora che si aprirà lo spazio per un vero dialogo.
 

Educare alla libertà, con tutto il rischio che comporta

Ogni genitore vorrebbe proteggere i figli dal male. Ma un’educazione vera implica il rischio. Se vogliamo che crescano, dobbiamo lasciarli scegliere, anche sbagliare.
«La libertà è un rischio che bisogna accettare» (F. Nembrini)
Essere vicini, accompagnare, non sostituirsi. E fidarsi: perché ogni figlio ha in sé un desiderio di bene, anche se a volte si nasconde.

Educare è prima di tutto educare se stessi

Infine, una verità che può essere anche un sollievo: nessuno nasce “genitore esperto”. Ogni figlio ci mette alla prova, ci cambia, ci costringe a crescere.
«Non si educa l’altro se non ci si educa prima» (F. Nembrini)
I figli non chiedono genitori infallibili, ma adulti veri, in cammino, capaci di mettersi in discussione. L’educazione, in fondo, è un percorso condiviso.

la forza dell’essere genitori oggi

Essere genitori oggi è difficile, ma non impossibile. Se accettiamo la sfida con umiltà, se impariamo a perdonare e a stare davvero con i nostri figli, allora anche le fatiche diventano feconde. 
Come dice Don Botta, i ragazzi ci chiedono una sola cosa: che qualcuno creda in loro. E per farlo, basta esserci, ogni giorno, con amore e pazienza.

Franco Nembrini è un insegnante, scrittore e divulgatore culturale. Appassionato di educazione e letteratura, è noto per l’impegno nel dialogo tra scuola, fede e cultura. Per le Scuole CEFA terrà un incontro di Formazione per Docenti ed Educatori, su “La vocazione dell’educazione”.

Don Maurizio Botta è un sacerdote della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, attivo a Roma presso la Chiesa Nuova. È noto per il suo impegno nell’ambito della pastorale giovanile e per il ciclo di catechesi “Cinque Passi al Mistero”, un percorso di formazione spirituale e culturale rivolto soprattutto ai giovani, che unisce profondità teologica e comunicazione chiara e coinvolgente.

 

CEFA4Family is the CEFA Schools' column designed to collect and offer practical and useful advice on how to become aware parents and support their children as they grow up.


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